martedì 21 aprile 2009

Determinazione AB0 indiretta o “controprova”

Determinazione AB0 indiretta o “controprova”

E’ un test complementare e non alternativo alla determinazione diretta. La sua utilità è essenzialmente limitata alla conferma del gruppo AB0 determinato utilizzando gli antisieri commerciali permettendo di interpretare i possibili, anche se infrequenti, risultati dubbi e di mettere in evidenza i rarissimi falsi negativi e falsi positivi della prova diretta.(....)

La controprova viene di solito eseguita alla prima determinazione di gruppo, mentre per i controlli successivi ci si limita alla determinazione diretta.
Il test indiretto ricerca la presenza degli anticorpi Anti A e Anti B che sono naturalmente presenti se sono assenti i corrispettivi antigeni. Per eseguire il test bisogna disporre di emazie note A e B fresche in sospensione salina al 3-4%. Le sospensioni di emazie possono essere conservate in frigo per alcuni giorni. In pratica questo significa avere in zona donatori noti di gruppo A e B disponibili a frequenti piccoli prelievi di sangue.

Tecnica:
> mescolare 2 goccie di siero o plasma del sangue da tipizzare + 1 goccia di emazie A o B note in sospensione al 3-4% in soluzione salina.
> leggere per agglutinazione
Anche questo test si può eseguire in provetta (con centrifugazione e lettura immediata come sopra) o su vetrino, su vetrino peraltro questa indagine è meno affidabile e richiede più tempo ed una lettura più attenta eventualmente con l’ausilio di un microscopio a basso ingrandimento.

Risultati attesi:
· siero/plasma di gruppo 0 agglutina emazie A e B
· siero/plasma di gruppo A agglutina emazie B
· siero/plasma di gruppo B agglutina emazie A
· siero/plasma di gruppo AB non agglutina né emazie A né emazie B

Nel caso in cui ci si trovi di fronte ad una discordanza tra prova diretta e controprova, e cioè siamo di fronte a delle positività o negatività inattese, sarà necessario effettuare una serie di test addizionali per spiegare il motivo della discordanza. Oltre ad un banale errore di identificazione/esecuzione del test vi sono diverse, ma rare, situazioni che possono spiegare risultati inattesi, dai sottogruppi AB0 rari (vedi il sottogruppo A2[1]), alla presenza di auto-anticorpi freddi[2]. In questi casi per chiarire la presenza di agglutinazioni inattese alla prova indiretta è utile l’esecuzione di un autocontrollo[3].

In generale nel caso di un ricevente il cui gruppo AB0 presenti una discordanza tra prove diretta ed indiretta non spiegata è opportuno trasfondere solo sangue di donatore certamente 0.

I neonati e fino ai 4 mesi di vita non possiedono ancora anticorpi naturali anti A o anti B, in questi casi la controprova è perciò spesso negativa e la sua esecuzione è quindi solo causa di confusione. Negatività inattese alla prova indiretta si possono osservare anche in soggetti anziani o immunocompromessi, in questi casi la assenza o debolezza della reattività è dovuta al basso titolo di anticorpi regolari.

Una prova di conferma indiretta della compatibilità ABO dei gruppi del donatore e ricevente è rappresentata dalla prova crociata a temperatura ambiente.


[1] Occasionalmente il plasma/siero del sottogruppo di A chiamato A2 agglutina emazie del tipo A1 che è il più frequente. Queste agglutinazioni non hanno significato clinico perciò le emazie A1 possono essere trasfuse tranquillamente a soggetti con gruppo A2 nonostante la apparente “incompatibilità”[2] Presenza di auto-anticorpi freddi : in caso di agglutinazione di entrambe le cellule (A e B) a cui non corrisponda alla determinazione diretta, come atteso, un gruppo 0 possiamo essere in presenza di auto-anticorpi attivi a temperatura ambiente (anticorpi feddi o crioagglutinine). In questi casi è utile aggiungere anche un test di autocontrollo che in questi casi sarà positivo contrariamente a quanto normalmente atteso. Se l’autocontrollo è positivo è altamente probabile la presenza di auto-anticorpi freddi (cioè che agglutinano a T° ambiente pressoché tutte le emazie). Questi in genere non sono significativi, cioè non sono causa di reazioni trasfusionali. In caso di autocontrollo positivo ripetere tutti i test a 37°C incubando emazie e siero/plasma in bagnomaria. Se la agglutinazione dell’autocontrollo scompare (e cioè non sono più attivi gli autoanticorpi freddi) si possono interpretare le agglutinazioni residue con le emazie A o B o con quelle del donatore (durante la prova crociata) come significative. Nel caso che l’agglutinazione persista nella prova crociata sarà prudente non trasfondere il sangue e cercare un altro donatore.[3] Autocontrollo: si esegue con il siero/plasma del soggetto + una sospensione di emazie al 3-5% in soluzione fisiologica dello stesso soggetto. Si può eseguire con la tecnica su piastra o, meglio, con quella in provetta con le stesse modalità della crociata a TA. Normalmente le emazia non agglutinano se sospese nel proprio siero/plasma. Se si osserva agglutinazione macroscopica questo depone a favore della presenza di auto-anticorpi o di paraproteine (in questo caso al microscopio si osserveranno degli impilamenti e non degli agglutinati). Un autocontrollo positivo rende necessaria una attenta verifica delle agglutinazioni eventualmente rilevate nei test di tipizzazione AB0 diretto ed indiretto mediante la ripetizione dei test a 37° in provetta .

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